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Medicina del lavoro in Italia

“LONGE PRAESTANTIUS EST PRAESERVARE QUAM CURARE”

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La medicina del lavoro è quella branca della medicina che studia il complesso rapporto tra lo stato di salute del lavoratore, la mansione svolta e le condizioni igienico – ambientali del luogo di lavoro. Tale scienza medica, che può’ definirsi  interdisciplinare data la commistione con altre branche della medicina, ha come obiettivo la promozione e la conservazione del benessere psicofisico dei lavoratori esposti a rischi occupazionali.

Il fondatore della medicina del lavoro è Bernardino Ramazzini (1633-1714) che, nel suo “De morbis artificum diatriba”, attraverso l’osservazione e l’analisi delle principali attività lavorative dell’epoca, descrisse le relative malattie professionali ad esse correlate e documentò la necessità di una specifica branca medica che si occupasse della loro prevenzione accanto a provvedimenti di tutela giuridica e civile.

Nel tempo la medicina del lavoro ha subito varie influenze causate dalle modifiche delle attività lavorative e dei cicli produttivi, derivanti dalle novità in campo scientifico e tecnologico e si è dedicata allo studio di tutte le lavorazioni analizzandone i rischi emergenti.

Lo studio delle condizioni cliniche generali, l’insorgenza delle malattie professionali e le conoscenze dei cicli produttivi, hanno contribuito alla stesura di normative atte a regolamentare le norme comportamentali della medicina del lavoro.

Ogni azienda, in linea con la legislazione vigente, deve dotarsi di servizi e di attrezzature che siano in grado di fornire prestazioni atte ad ottemperare alle disposizioni normative poste a tutela della sicurezza, della salute e del benessere dei lavoratori, nei luoghi di lavoro.

I riferimenti legislativi a sostegno di tale posizione sono sostanzialmente rappresentati dal D. Lgs 231/2001 e dal cosiddetto T.U. 81/2008 con s.m.i.

Il T.U 81/2008 prende vita dalla precedente norma 626/1994 e assimila anche altre normative vigenti in tema di salute e sicurezza in ambito lavorativo, proprio per andare  costituire un unico  riferimento legislativo per tale materia.

Altri elementi legislativi fondanti la norma sono rappresentati da:

  • Legge 30 Marzo 2001, n°125 in materia di alcol e problemi alcol-correlati;
  • D. Lgs 196/2003 con s.m.i. – Tutela della privacy ed autorizzazione generale del garante al trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di salute;
  • Conferenza Stato Regioni unificata del 16 marzo 2006 e 18 settembre 2008 in analogo ambito;
  • Conferenza Unificata al 30 ottobre 2007 e aggiornamento disposizioni da Conferenza Permanente per i rapporti Stato-Regioni del 18 Settembre 2008, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza;
  • Accordo Stato-Regioni sulla Formazione obbligatoria del 21 Dicembre 2011;
  • OHSAS 18001:2007 “Occupational Health and Safety management Systems – Requirement”;
  • OHSAS 18002:2008  “Occupational Health and Safety management Systems – Guidelines for the implementation of OHSAS 18001:2007”;
  • ISO 31000;
  • ISO 45001.

Il punto fermo di questa disciplina resta, quindi, l’attività di sorveglianza sanitaria che il Medico Competenze incaricato dal Datore di Lavoro applica ai lavoratori mediante l’espletamento di protocolli sanitari composti da accertamenti specifici per mansione.

In parallelo con la Medicina del Lavoro si è andata sviluppando l’Igiene Ambientale e Industriale, disciplina che studia tutte le noxae patogene presenti nel luogo di lavoro. Essa finalizza il suo intervento in una ricerca di soluzioni che annullino o riducano entro limiti accettabili i rischi espositivi, considerando anche – e soprattutto – la presenza di eventuali contaminanti ambientali e le loro ripercussioni sullo stato di benessere collettivo.

Numerose sono le norme che descrivono i limiti entro i quali le noxae devono rientrare per non essere lesive e tali noxae sono oggetto di costanti ricerche in ambito scientifico e tecnologico (ricerche che viaggiano di pari passo con le conoscenze in ambito medico).

Per tale motivo la medicina del lavoro non può sussistere senza l’igiene ambientale ed industriale in quanto essa rappresenta il primum movens di ogni attività volta alla salute e sicuezza degli ambienti lavorativi individuati e concepiti come ambiente di vita lavorativa.

In quest’ottica, la medicina del lavoro si palesa come una scienza in continua evoluzione, un modello di ricerca ed approfondimento delle varie realtà produttive linkato con le più recenti scoperte medico-scientifiche, al fine di conferire un alto grado di professionalità ad una materia altrimenti superata.

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